Nell’edizione di quest’anno, quattro sono state le Bandiere Verdi e quattro le Bandiere Nere assegnate da Legambiente in Friuli Venezia Giulia. Le Quattro Bandiere Verdi sono state consegnate chi si è contraddistinto per la salvaguardia dell’ambiente in montagna e, più precisamente: al Comune di Pinzano; al Consorzio delle valli e Dolomiti friulane; al Comune di Tramonti di Sotto e alla rete di imprese per la valorizzazione dell’abete bianco, “FriûlDane”.
Bollini neri, invece: alla Direzione centrale risorse forestali della Regione per i progetti di strade forestali spesso ingiustificate e pesantemente impattanti; alla parrocchia di Zuglio e al ministero dei Beni culturali per la mancata tutela del colle e della pieve di San Pietro, i cui gradini sono stati dipinti di rosso; al Servizio idraulica della Regione per gli interventi di Protezione civile sui corsi d’acqua montani, e all’Amministrazione comunale di Pontebba per il sostegno dato a un progetto privato di sfruttamento idroelettrico del fiume Fella.
Ecco, di seguito, il testo integrale della motivazione per FriûlDane: per saper valorizzare una specie legnosa di grande valore in una logica di cooperazione interaziendale, economia circolare e alta sostenibilità ambientale.
La Rete FriûlDane nasce nel dicembre 2016, aggregando otto imprese friulane della filiera bosco-legno con il preciso scopo di utilizzare, realizzare, promuovere e valorizzare prodotti importanti in abete bianco. Da subito vengono riunite aziende che operano in tutti i diversi segmenti (boscaioli, segherie di prima e seconda lavorazione, commercializzazione e promozione, servizi tecnologici e amministrativi di supporto) e si ottiene la condivisione del progetto da parte di alcuni Comuni proprietari di boschi (Ampezzo, Forni di Sopra, Forni di Sotto, Paularo, Ravascletto e Sauris). La Rete si propone di lavorare e immettere sul mercato prodotti ad altissima sostenibilità ambientale operando sulla certificazione del legname e degli aderenti secondo lo schema PEFC, sulle caratteristiche fisico-meccaniche specifiche dell’abete friulano, sulla conoscenza e controllo, ai fini della loro riduzione, delle emissioni climalteranti dei cicli standard di produzione. La certezza della provenienza del materiale (trasparenza verso il cliente) viene assicurata da uno specifico logo e da un Regolamento interno che ne stabilisce e controlla sia l’uso che le transazioni ai fini della tracciabilità dei materiali. Dal 2017, la Rete aderisce al Forum Internazionale Weisstanne, associazione europea di sostegno e promozione dell’abete bianco con sede in Germania e allargata ad Austria, Svizzera e Francia.
Quello della Rete FriûlDane è un progetto pilota di filiera “efficiente”, a basso impatto ambientale e con ridotte emissioni di CO2 (tutti gli operatori si avvalgono esclusivamente di energia rinnovabile e curano con l’utilizzo degli scarti di produzione a scopi energetici). Esso è particolarmente importante in quanto: punta a stabilizzare l’occupazione nelle imprese aderenti, assicurando un costante e sufficiente rifornimento di materiale da lavorare in un momento in cui gran parte del tondo prende la via dei mercati esteri (Austria in primis); valorizza una essenza (l’abete bianco) ritenuta, erroneamente, secondaria in quanto a qualità tecnologica e prestazionale, evidenziando quanto, in molti usi, sia pari, se non migliore, dell’abete rosso; rafforza la presenza sul mercato delle imprese locali, sviluppando rapporti di solidarietà territoriale e attuando i principi dell’economia circolare; consente di realizzare prodotti innovativi sia per gli aspetti strettamente tecnologici (a esempio: resistenza alle intemperie; capacità di mantenere il proprio colore naturale, igroscopicità, compattezza), che per gli aspetti di processo (la pratica, per quanto possibile, dell’abbattimento durante la sospensione del periodo vegetativo e durante la fase lunare corretta, di un processo di stagionatura naturale esboscando tronchi già in parte stagionati in loco, ottenendo poi in segheria tagli di eccellente qualità, stabilità e durata temporale).
Tradizione e Innovazione: questo è, in sintesi, il cuore della nuova iniziativa. Tradizione come recupero di una cultura boschiva piena di saperi e di magisteri antichi. Innovazione come utilizzo di attrezzature e soluzioni tecnologiche atte a garantire maggior sicurezza sui luoghi di lavoro, capacità di proporre al mercato prodotti in legno massiccio, integrale, massello e lamellare, attenzione al processo produttivo.
A seguito della Tempesta Vaia, FriûlDane ha promosso un’azione solidale, mettendo in vendita dei “taglieri” ricavati da abeti bianchi caduti e destinando una parte del ricavato a favore del Comune friulano più colpito. Oltre 16.000 pezzi venduti e oltre 80 mc di tronchi di abete bianco recuperati sono un successo davvero inatteso. (Fonte: Legambiente FVG)