La bioeconomia si costruisce anche – e soprattutto – a partire dalle risorse locali. È questo il messaggio che ha guidato il convegno annuale promosso da FIPER – Federazione Italiana Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili, svoltosi il 4 aprile 2025 presso la Sala Ajace del Palazzo D’Aronco a Udine. Il titolo scelto per l’incontro, “Per fare la bioeconomia… ci vuole il legno!”, accompagnato dal sottotitolo “Filiera legno: un driver di sviluppo locale per il territorio friulano”, ha segnato fin da subito l’intento di valorizzare un settore fondamentale per la transizione ecologica, a partire da una risorsa antica, rinnovabile e profondamente radicata nel paesaggio e nell’economia del Friuli Venezia Giulia.

L’iniziativa ha rappresentato un’importante occasione di riflessione collettiva sulle potenzialità della filiera legno come leva di sviluppo territoriale. Un sistema complesso, che coinvolge la gestione sostenibile delle foreste, le attività di prima trasformazione, la produzione di beni e componenti in legno e, infine, l’impiego dei residui per la generazione di energia rinnovabile. Un insieme di processi da leggere in un’ottica integrata, capace di generare valore ambientale, economico e sociale. L’obiettivo: fare della filiera legno un pilastro della bioeconomia circolare, favorendo un uso intelligente delle risorse locali e riducendo le dipendenze energetiche.

A coordinare la prima sessione della giornata è stato Carlo Piemonte, Direttore del Cluster Legno Arredo Casa FVG. Gli interventi hanno affrontato il tema da diverse prospettive, restituendo un quadro articolato e stimolante.

Antonio Tomao, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Agroalimentari, Ambientali e Animali dell’Università di Udine, ha offerto una lettura scientifica del legame tra gestione forestale e sviluppo sostenibile, sottolineando, tra le altre cose, le criticità legate alla frammentazione della proprietà fondiaria e al fenomeno dei “terreni silenti”. Il progetto PRI.FOR.MAN., da lui citato, si conferma un modello utile per superare queste difficoltà attraverso approcci condivisi e innovativi.

Mirco Cigliani, Presidente di Legnoservizi, ha posto l’attenzione sul valore strategico delle reti di imprese nel comparto forestale e della prima lavorazione, considerate leve essenziali per consolidare la filiera e migliorarne l’efficienza.

Paolo Fantoni, Presidente di Assopannelli, ha invece offerto una riflessione più ampia sulle dinamiche economiche del settore, ponendo la questione dell’equilibrio tra competitività e sostenibilità. Il suo intervento ha anche messo in luce l’impatto della recente crisi energetica, che ha modificato radicalmente il mercato delle fonti rinnovabili.

La seconda parte del convegno, coordinata dal divulgatore scientifico e dottore forestale Riccardo Rizzetto, ha approfondito il tema della pianificazione energetica e ambientale regionale, ponendo il legno al centro delle strategie di decarbonizzazione.

Interessante l’intervento di Elena Caprotti, dirigente della Regione FVG, che ha illustrato il ruolo delle biomasse nel piano energetico regionale, evidenziandone le potenzialità ancora inespresse.

Anna Spangher, in rappresentanza del Comune di Udine, ha invece aperto uno sguardo originale sul cosiddetto “fuori foresta”, ossia sugli spazi verdi urbani e periurbani, come opportunità concrete per una gestione del territorio più sostenibile.

Matteo Mazzolini, Direttore di APE FVG, ha portato l’attenzione sul contributo del legno alla riqualificazione energetica e alla decarbonizzazione delle aree alpine, dove l’integrazione tra esigenze ambientali ed economiche è particolarmente cruciale.

Infine, Vanessa Gallo, Segretaria nazionale di FIPER, ha illustrato il potenziale del teleriscaldamento a biomassa come strumento di innovazione e rigenerazione locale, in grado di creare filiere corte e benefici diffusi sul territorio.

La giornata si è chiusa con una forte condivisione di intenti: costruire reti, condividere esperienze e rafforzare il dialogo tra istituzioni, imprese, ricerca e cittadini è la condizione necessaria per far crescere una bioeconomia radicata nel territorio, ma capace di guardare lontano.

Inoltre, nella giornata del 3 aprile, lo spazio “Foresta in città” di Udine ha ospitato l’assemblea annuale della Federazione, momento riservato agli associati e in cui sono stati presentati i progetti in corso e le prospettive future.

Un doppio appuntamento che ha confermato come il legno non sia solo una materia prima: è una risorsa strategica, un volano per lo sviluppo, una chiave per ripensare in chiave sostenibile il nostro modo di produrre energia, abitare i territori e progettare il futuro.