PERO

Il pero (Pyrus communis L.) fa parte della famiglia delle Rosaceae, è nativo delle zone centrali e orientali dell’Europa e delle aree sud-occidentali dell’Asia ed era conosciuto già in antichità. Il naturalista romano Plinio conosceva già 35 diverse varietà, mentre ad oggi si stima che ne esistano più di 2500.
Il pero può raggiungere un’altezza di circa 25 m, con un fusto esile e tendenzialmente dritto. La sua corteccia è marrone e diventa profondamente solcata col passare del tempo. Le sue foglie sono da ovate a ellittiche, con margine dentato e di colore verde più scuro sulla pagina superiore. I fiori bianchi sono riuniti in gruppi di 7-10 in corimbi. La pera (o pomo), comunemente ma erroneamente considerata il frutto del pero, è in realtà un falso frutto dalle dimensioni, colori e forme variabili, che racchiude il vero frutto della pianta. Il suo apparato radicale si diffonde orizzontalmente nei primi 60-80 cm di profondità.
Questa specie predilige ambienti temperati e umidi, specialmente al margine dei boschi, e resiste bene al freddo e al caldo. Escluse le regioni più settentrionali e meridionali, si adatta bene a gran parte del territorio nazionale.
Il legno di pero è sempre stato molto pregiato, è ampiamente utilizzato in modellistica e soprattutto dai liutai per realizzazione di strumenti musicali come i flauti. Si tratta di un legno duro, uniforme e dal colore chiaro, che dopo vaporizzazione assume toni bruno-rossastri.
Nelle aree collinari e montane del Friuli Venezia Giulia, la coltivazione del pero è documentata già dal periodo romano.